I Gruppi

I Gruppi di psicoterapia per il dolore pelvico

È un dato vastamente verificato che condividere un’esperienza difficile possa aiutare il processo di cura. Condividere ha molti vantaggi: intanto non ci si sente soli. Più esattamente, ci si dispone a uscire dalla solitudine che l’esperienza della sofferenza molte volte porta con sé. Per il tipo specifico di problema, infatti, spesso è anche difficile parlarne approfonditamente con il partner, anche quando questo è attento e sensibile. Con persone che hanno la stessa esperienza ci si sente in una comunità che capisce bene e accoglie. Il dolore pelvico è stato per molti anni misconosciuto dalla medicina e ridotto a sintomo “isterico”, ovvero ad una conversione somatica di motivazioni e moventi psicoemotivi (dal rifiuto per la sessualità, al generico stress).

Va da sé che nel dolore pelvico esistono componenti psicoemotive, non fosse altro perché ogni esperienza umana – e il dolore fisico in modo evidente – è accompagnata da una serie complessa di sentimenti, alcuni coscienti, altri più nascosti. Ma il dolore pelvico è stato gravato per molto tempo dallo stigma della esasperazione di più o meno esplicitate vulnerabilità femminili. Questa interpretazione non ha certo aiutato le donne con un problema di sofferenza pelvica ad affrontare l’esperienza forti della propria presenza e dei propri mezzi.

I gruppi di psicoterapia sono un’occasione per riflettere insieme sull’esperienza della sofferenza, mettendo a confronto gli aspetti emotivi e le narrazioni individuali, in un percorso volto alla costruzione di modi più consapevoli e più competenti per fronteggiare i diversi aspetti che compongono questo vissuto, con l’obiettivo di stare e sentirsi meglio

Pratiche di visualizzazione
e rilassamento

Le pratiche di visualizzazione e rilassamento sono esercizi volti ad aumentare la consapevolezza del proprio corpo, con un focus particolare sul distretto del dolore. Vengono da alcune specifiche pratiche psicologiche, dalla bioenergetica, dalla mindulness e dalla meditazione.

Molto spesso la sofferenza impedisce una relazione di buona qualità con le zone doloranti e questa limitata percezione somatica – dovuta anche a reazioni che il corpo mette in atto nel tentativo di proteggersi dal dolore – non facilita i processi di miglioramento. Le pratiche di visualizzazione e rilassamento aiutano anche a disperdere gli stati di tensione e di blocco e a disporre l’organismo al cambiamento.